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Lo sapete che...?
sono in arrivo i patti prematrimoniali
La materia di oggi riguarda lo "spinoso"
argomento dei PATTI PREMATRIMONIALI.
Questi patti, resi celebri dalla filmografia americana e da
qualche divorzio illustre tra attori di Hollywood, non sono mai stati
ammessi nel nostro ordinamento.
La Corte di Cassazione, fino al 2012, ha
sempre ritenuto tali pattuazioni nulle e ciò sostanzialmente per due
motivi: uno di ordine politico-religioso e l'altro più strettamente giuridico.
L'italia è la culla del cattolicesimo e l'idea di ammettere che una coppia di sposini
si preoccupi - ancor prima di pronunciare il fatidico "sì" - delle
conseguenze di un ipotetico fallimento di coppia, non è certo visto di buon
occhio.
Si è inoltre ritenuto che questi patti, se
aventi ad oggetto la pre-quantificazione dell'assegno di mantenimento,
avrebbero potuto l'impedire l'adeguato sostentamento del coniuge le cui
condizioni economiche fossero in seguito peggiorate.
Ma il vento sta cambiando. Non è uno
slogan progressista ma un dato di fatto.
La stessa Corte di Cassazione in tre
recenti pronunce ha ritenuto validi i patti stipulati tra
coniugi in vista di un eventuale scioglimento del rapporto: la Corte si è ben
guardata dal chiamare tali patti "prematrimoniali",
ma l'apertura a questo tipo di accordi c'è stata ed ha innescato una bomba ad orologeria.
La prima storica sentenza risale al 2012.
La storia è una come tante, marito e moglie decidono di divorziare per motivi vari. La novità sta nel fatto che la Cassazione
ha ritenuto valido un accordo stipulato tra i due prima di salire sull'altare.
Tale accordo prevedeva, in caso di fallimento nuziale, il trasferimento in capo
al marito della casa in montagna e ciò quale contropartita degli esborsi
economici dallo stesso sostenuti per la ristrutturazione della casa familiare
(entrambe le case erano di proprietà della moglie).
Alla sentenza di Cassazione 23113/2012
sono seguite le sentenze 19304/2013 e 4210/2014 e anche queste hanno ammesso la
validità di accordi analoghi.
Per completezza si segnala che qualche
anno fa è stata presentata una proposta di legge mirata ad introdurre gli
accordi prematrimoniali anche nel nostro ordinamento.
Secondo questa proposta di legge i coniugi
avranno uno "spazio di manovra" più ampio nella gestione degli
aspetti patrimoniali di un'eventuale futura crisi del matrimonio, potendo anche
quantificare preventivamente l'assegno di mantenimento. Il ddl prevede
addirittura la facoltà per i coniugi di rinunciare PREVENTIVAMENTE a qualsiasi
forma di mantenimento "divorzile", eccezion fatta per i sacrosanti
"alimenti".
Secondo la mia opinione, una legislazione
su questa materia, se ben ponderata ed equilibrata, potrà certamente ridurre e
limitare la spesso esasperata litigiosità dei coniugi divorziandi, fondata nella maggior parte dei casi più su
recriminazioni e rivendicazioni personali che su reali problematiche
economiche.
Ciò porterà grande giovamento ai figli dei
coniugi in lite, vittime innocenti di queste tragedie familiari.
Per un'analisi più completa delle sentenze e dell'argomento in questione, vi segnalo il mio articolo pubblicato sulla rivista nazionale on-line dei notai, Federnotizie.
http://www.notaiosalati.it/articoli.php
Notaio Armando Salati